Riscaldamenti abbassati di 1°C e accesi 15 giorni in meno
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Contenimento dei consumi di gas, diversificazione delle importazioni, produzione interna e investimenti in energie rinnovabili. Sono le strategie messe in campo dal Governo per far fronte alla minore disponibilità di gas e all’innalzamento del prezzo dell’energia causato dal conflitto tra Russia e Ucraina.
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In attesa di realizzare tutti i punti del piano, l’azione immediata è rappresentata dal contenimento dei consumi del gas.
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Il piano diffuso dal Ministero della Transizione Ecologica (Mite) prevede la riduzione di 15 giorni dei termini di esercizio degli impianti termici. L’accensione sarà posticipata di 8 giorni e lo spegnimento anticipato di 7 giorni.
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La durata giornaliera di accensione sarà  ridotta di un’ora.
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Non ci saranno cambiamenti per le utenze sensibili, come ospedali e case di ricovero.
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Sarà  ridotta anche la temperatura interna degli edifici, che si abbasserà di 1°C. Le temperature da rispettare saranno 19°C nel settore domestico, uffici e commercio e 17°C nel settore industriale. Saranno inoltre previsti 2°C di tolleranza in più o in meno.
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Saranno attivati monitoraggi su edifici pubblici, impianti condominiali, locali commerciali, punti a maggiore consumo, mediante il rilevamento dei dati giornalieri di consumo a livello di reti di distribuzione gas cittadine per valutare la risposta volontaria degli utenti, utilizzando i dati orari di prelievo ai punti di connessione tra le reti di distribuzione cittadine e i punti di riconsegna della rete di trasporto SNAM, che sono costantemente monitorati.
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Saranno inoltre promosse misure comportamentali per sensibilizzare gli utenti ad un comportamento più virtuoso.
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Gas, il piano per ridurre la dipendenza dalla Russia
Il piano del Mite comprende anche altre misure, come la diversificazione delle importazioni, che porterà , entro il 2025, alla sostituzione di 30 miliardi di Smc (standard metri cubi) di gas russo con circa 25 miliardi di Smc di gas di diversa provenienza.
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Il Governo punta inoltre alla produzione interna e agli investimenti in energie rinnovabili. Le rinnovabili consentiranno di ridurre in modo strutturale la domanda di gas (circa 2 miliardi di Smc ogni 10 TWh circa installati) e le emissioni di CO2. Per questo prevede lo sviluppo di impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile offshore e onshore per circa 8 GW l’anno a regime dal 2023.
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Tutte le misure messe in campo dal Governo porteranno ad una riduzione dei consumi coerente con il 15% del Regolamento UE, pari quindi almeno a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale.
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